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Quali saranno i lavori più richiesti in futuro

su qualche social di merda mi è apparsa una grafica con i lavori più richiesti in futuro secondo il world economic forum e ci sono cose tipo “ingegneri di tecnofinanza” e “salesforce consultant”.

mmmmh… NO. questo è il futuro secondo voi. le cose, mi dispiace dirvelo, andranno un po’ diversamente.

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Il ricettario del collettivo

ovvero i piatti proposti nella mensa del collettivo. veri esempi di CCPP (Cibi Calorici Per Proletari), pietanze economiche e sostanziose per sopravvivere e non morire. gli ingredienti sono esclusivamente o autoprodotti o comprati in supermercati popolari come eurospin, in’s, penny, quasi sempre in confezioni maxi e in offerta. sono ammessi anche i pacchi caritas. non c’è una suddivisione in antipasti, primi, secondi, spuntini, colazione, cena ecc. perché nel collettivo regna la totale anarchia alimentare. abbiamo preso molto seriamente il modo di dire “mangiare cavoli a merenda”. queste sono solo alcune delle ricette che si ripetono perché un’altra caratteristica della nostra mensa è che raramente viene replicato lo stesso piatto due volte, un po’ per noia, un po’ perché nessuno si ricorda le ricette. in molti dei piatti, praticamente in quasi tutti, è presente l’aglio.

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Io soffro, quindi devi soffrire anche tu

ogni tanto purtroppo mi tocca andare dal medico. la sala d’attesa è minuscola e sempre piena. l’aria diventa subito irrespirabile e vige una regola non detta: se aspetti fuori, all’aria, al sole, è come se te ne fossi andato. se arriva qualcuno e chiede chi è l’ultimo, tu non conti più, perché non sei rimasto a soffrire al chiuso, nell’angusto e malsano spazio della sala d’attesa.

si potrebbe dire a chi aspetta, di solito al 95% vecchi incattiviti, che è più intelligente fare così, aspettare fuori, stare al sole. ma non sarebbero d’accordo. il pensiero è: io sto soffrendo, quindi devi soffrire anche tu. non è giusto che io stia in una cella senz’aria per due ore mentre tu fischietti all’aperto. non è pari. devi soffrire. si potrebbe dire al vecchiaccio: ma allora esci anche tu, cambiamo le condizioni di questo sistema sbagliato. no. è sempre stato così, abbiamo sempre sofferto, nessun cambiamento è accettato. there is no alternative.

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Pinocchietto rosso

Geppetto è un ex falegname che si è rovinato a causa della sua ludopatia. Si è venduto tutto per giocare al videopoker. Un giorno, sentendosi fortunato, si gioca i pochi risparmi rimasti e perde tutto. Disperato, mentre si scola un ultimo gin tonic, ha un’idea folle: “Se avessi un figlio, lo potrei mandare in giro a lavorare e a procurarmi i soldi per continuare a giocare!”. Così, si rimbocca le maniche e crea Pinocchietto, un burattino fatto di pezzi di legno recuperati dalla discarica. Ma Pinocchietto, nonostante sia di legno, non è privo di coscienza. È dotato di una volontà tutta sua, e fin dal primo momento capisce che la vita con Geppetto non sarà facile. Inizia a lavorare come rider, ma per Geppetto i soldi non sono mai abbastanza, perché la sua passione per il videopoker è divorante.

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Come vestirsi se arrivano gli alieni

Immaginate questa scena: è mercoledì, siete in cucina e state preparando gli spaghetti aglio e olio per la cena mentre ascoltate gli Autechre, quando all’improvviso dalle finestre si fanno strada intense luci abbaglianti. Sentite dei suoni indecifrabili e inizialmente pensate sia la musica, ma poi abbassate il volume e capite che vengono da fuori. Spinti dalla curiosità, ancora con il mestolo in mano, uscite in giardino e assistete a un evento straordinario: un’astronave è atterrata sul prato davanti a voi. Dalla navicella emergono figure misteriose che vi osservano attentamente. Sono gli alieni.

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La fattona dei denti

una storia per bambini.

La Fattona dei denti è una donna di mezza età che ha perso quasi tutti i denti a causa dell’uso smodato di alcune sostanze psicotrope. Gira solo la notte, sempre con una Peroni in mano e una sigaretta in bocca, e va a visitare le case dei bambini che hanno perso un dente e l’hanno messo sotto al cuscino. Sa dove andare perché è un potere che ha acquisito in seguito a una tre giorni di full immersion di cocaina, crack, Peroni, ossicodone ed eroina. La Fattona dei denti ruba il dentino senza svegliare il piccolo che dorme, sfilandolo dal cuscino, e invece di metterci una moneta come da tradizione mette cose strane come unghie spezzate, pezzi di vetro, chiavi arruginite, tappi di Peroni, aghi.

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The Billionaires Centipede

il folle e spietato dottor Machno cattura i tre miliardari mark zuckerberg, jeff bezos ed elon musk e li imprigiona nel suo laboratorio sotterraneo segreto. “vi trasformerò in macchine biologiche di produzione economica!”, urla il dottore, il volto contorto dalla follia, mentre i tre miliardari lo guardano terrorizzati. con chirurgica precisione, Machno inizia le sue operazioni: collega l’ano alla bocca dei tre uomini, formando il primo centipede umano fatto di miliardari. in testa c’è musk, il più ricco, al centro zuckerberg, e infine bezos, alla coda.

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La piccola sirenetta fiammiferaia

mia rielaborazione andersen/disney

la piccola sirenetta fiammiferaia vive nel fondo dell’oceano dove tenta di vendere fiammiferi alle persone ma nessuno glieli compra perché sott’acqua non si riesce ad accenderli. la piccola sirenetta fiammiferaia ha freddo e fame e si sente molto sola. il suo unico amico è un granchio rosso tossicodipendente che vende fentanyl. nel tempo libero la piccola sirenetta fiammiferaia incide canzoni che carica online, ma quasi nessuno le ascolta, nemmeno il suo amico granchio.

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Gli alieni sono nostri amici, gli alieni sono nostri fratelli

Se c’è una cosa che ha stancato è la rappresentazione pessimista del contatto alieno, soprattutto al cinema. Il contatto è visto quasi sempre come un’occasione di minaccia o di conflitto. Gli alieni di solito sono cattivi, e se non lo sono loro allora lo sono gli umani: insomma, di sicuro le cose andranno male. Oppure sono esseri incomprensibili e quindi non si riesce comunque a fare amicizia. I film dove gli alieni sono simpatici e collaborativi si contano sulle dita di una mano, e quando esistono spesso vengono confinati nel regno della commedia e dell’animazione per bambini, a dimostrazione che l’ipotesi non viene presa sul serio. Ma perché non immaginare storie in cui il contatto con una civiltà aliena rappresenta una reale occasione di crescita, scambio culturale e reciproco miglioramento? Trame in cui gli alieni non sono solo avversari o incomprensibili enigmi, ma amici e fratelli.

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Piano di riconversione dei ricchi

Che ce ne facciamo dei ricchi? Ora, è chiaro che sono completamente inutili per le società. Sono pazzi accumulatori compulsivi, sfruttatori e inquinanti per il pianeta. Ma potrebbero essere utili? Quando un oggetto mi sembra inutile, invece di buttarlo, preferisco immaginargli una seconda vita, un nuovo utilizzo, restando fedele al principio di Riduci, Riutilizza, Ricicla. Proviamoci con i ricchi.

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Masterchef

“Vieni avanti”

Il concorrente poggia sul piano un piatto di arrosto di vitello glassato al miele con contorno di barbabietola affumicata. Lo chef assaggia lentamente.

“Che cos’è questa merda?”

Il concorrente non risponde, inizia a sudare.

“Guarda questo vitello! Guarda il colore! Sembra merda. Tu hai figli?”

“Sì chef”

“Gli daresti da mangiare questa merda?”

Il concorrente non risponde, con un gesto veloce della mano si asciuga una lacrima prima ancora che fuoriesca.

“Questa barbabietola sembra mestruo di un mese fa. Il mestruo fresco almeno è buono! Questo è mestruo di un mese fa! Fa schifo!”

Il concorrente inizia a tremare. Lo chef lancia la forchetta sul piatto, schifato.

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Salutava sempre

Wire, cramps, xtc, white stripes, clash, david crosby, tom waits, ozzy osbourne, brian wilson, david byrne, neil young, johnny cash, beth gibbons, skip spence, elvis costello, e poi un sacco di canzoni italiane anni 60/70 (ma non i cantautori): tutta musica che ho ascoltato, comprato o scaricato perché me lo diceva lui.

poi i film, ovviamente moltissimi libri, e anche cocktail. per anni mi diceva di ascoltare, leggere o bere una cosa e io lo facevo. avevo 17 anni quando praticamente mi obbligava a scrivere. non faceva mai complimenti, mi diceva solo di scrivere, e io lo facevo. anche perché se no mi minacciava.

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Libertà finanziaria

“Be’ al paese nostro” disse Alice con un po’ di fiatone, “in genere si arriva in un altro posto .. se si corre per tanto tempo come abbiamo fatto noi.”
“Che paese lento!” disse la Regina. “Qui invece, devi correre più che puoi, per restare nello stesso posto. Se vuoi andare da qualche altra parte devi correre almeno il doppio”.

 

In un video un ex consulente finanziario che assomiglia a una versione hippy di Beppe Grillo spiega ai giovani di non pensare solo ai soldi e al lavoro. Dopo trent’anni di lavoro h24 ha avuto l’illuminazione. Ora gira a piedi nudi, vive in una roulotte alimentata da un impianto fotovoltaico in un terreno che ha comprato con “una parte dei miei risparmi”. Spiega che prima di fare questa scelta ha messo da parte 140mila euro, “e invece di comprare una casa e continuare a lavorare ho deciso di vivere” dice sorridente fissando la videocamera.

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tutto sarà ricoperto con la terra

Stavo camminando in città e mi è apparsa un’immagine vista mille volte, ma che oggi aveva qualcosa di diverso. Una ruspa aveva scoperchiato il sottosuolo e tutto il suo intreccio di tubi. Vedere questi tubi sottoterra mi ha fatto riflettere su tutte le cose che non saprò mai. Sull’ignoranza che resterà ignoranza per sempre. Cose che rimando da anni e che non approfondirò mai. Cose che resteranno per sempre ignote. Ad esempio le divinità dell’induismo: non ne saprò mai un cazzo. Morirò senza saperne niente. Molte volte ho pensato: mah, approfondirò, prima o poi. Ma non succederà mai. È pieno di cose così, come è pieno di tubi sotto il suolo dove cammino. Cosa sono? Uno è del gas, forse. L’altro sarà l’elettricità? E cos’è l’elettricità, esattamente? Saprei spiegarlo a un bambino, o a un vecchio morente che me lo chiederà come ultimo desiderio mentre mi stringe la mano? E se nottetempo avessero aggiunto tubi dall’utilità sospetta, all’insaputa di tutti? Poco lontano da questi tubi ho visto morire una persona. Era sdraiata a terra, supina, la camicia sollevata, la pancia in vista. A fianco c’era parcheggiata un’ambulanza. Una paramedica gli praticava il massaggio cardiaco da un bel po’. Poi sono passati al defibrillatore. Ma c’era aria di resa. Sotto l’uomo sdraiato sulla fredda pietra, c’erano strati di terra e grovigli di tubi e cavi. Morirò prima di sapere bene la corretta pronuncia dell’inglese. Non leggerò mai le poesie nella lingua in cui sono state scritte: ungherese, ad esempio. O giapponese. E poi dove vanno questi tubi? E da dove vengono? Ne vedo solo un pezzetto, quello svelato dagli operai. Ma il resto mi è ignoto. Come le cose da sapere: quelle poche che so, sono incomplete. Fatico a collegarle. Non ho mai studiato qualcosa in modo sistematico e morirò prima di poterlo fare. Non sono mai certo di nulla. E nella maggior parte dei casi questo è bene. Ma a volte sarebbe bello essere certo di qualcosa, anche fosse una cosa completamente inutile. Non so nemmeno se quella persona sia davvero morta. A un certo punto è stata caricata sull’ambulanza che poi è andata via. Forse l’avevano salvata? Non hanno messo la sirena. Vorrà dire che era morta o che adesso stava bene? Da fuori non si capiva, ho visto l’ambulanza passare e sono rimasto nell’incertezza. Nemmeno questo so, se una persona è viva o morta. Se io sono vivo o se sono morto. Gli operai hanno finito di mangiare il panino, sono tornati all’escavatore per continuare lavori che io ignoro completamente, ho sempre ignorato e ignorerò per sempre, tutto sarà ricoperto con la terra e qualcuno ricostruirà quelle perfette geometrie fatte di pietre, nascondendo i tubi e i cavi all’occhio dei passanti. Così come quando sarò morto qualcuno coprirà il mio corpo con la terra e metterà una pietra sopra quel groviglio di ossa, pelle e vene che un tempo ero io.

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One Piece Motivazionale – Diventare il Re dei Pirati