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Ma sì, alla fine

Non capisco perché si debba vivere quando invece si può passare il tempo a leggere gli archivi dei giornali.

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Iniziamo a ragionare*

*mi riferisco al precedente post sulle tette della Madonna.

(anche se in questo potrebbero sembrare rifatte)

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Fanfaren Trompete

E’ riconosciuto il migliore divertimento di famiglia, società, collegi, ecc. Per quando vi sentite tristi e volete rallegrare l’atmosfera. Baffi non inclusi.

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Testa di maiale

Dopo aver passata nell’acqua bollente e pulita una testa di maiale, toglietene la lingua e le orecchie, disossatela più che potete senza togliere nè rompere la pelle, che bisogna solamente distaccare dall’osso, mettetela in un tegame, aggiungetevi la lingua, un chilogrammo di maiale magro e altrettanto di lardo. Condite con sale, pepe, spezie, prezzemolo, cipolline, aglio, timo e lauro, il tutto ben tritato. Aggiungete a questo condimento un pizzico di salnitro, e lasciate marinare la testa per sei giorni, poi sgocciolatela, tagliate in pezzi della grossezza di un dito la lingua, la carne e il lardo che riunirete colla testa e avvilupperete in uno straccio bianco; legatelo per fargli riprendere la sua forma naturale. Fate cuocere per otto ore in poca acqua e brodo. Aggiungete un mazzetto di cipolline, radici, sale, pepe, tre spicchi d’aglio, chiodi di garofano, noce moscata, timo, lauro, burro e basilico. Quando la testa sarà cotta, lasciatela raffreddare, levatela e servitela come piatto di mezzo, freddo, sopra un tavogliuolo. Qualcheduno rimpiazza il brodo con del vino bianco.

(da “Il re dei re dei cuochi” di J.M.Parmentier, il mio libro del momento, quello che leggo prima di andare a dormire, dove i verbi più diffusi sono “lardellare” e “imburrare” e ogni ricetta richiede mediamente quattro ore di preparazione. Ci sono centinaia di ricette per zuppe di legumi, decine di modi di cucinare piccioni, cervi, quaglie, colombe e allodole, ricette con nomi poetici come “Testa di storione alla Godard” o “Piedi di montone alla Sainte Menehould” e incipit memorabili come “Recatevi dal vostro trippaio di fiducia”.)

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Bucolikoswki

Tempo di potature. Nei campi il ronzio delle api si confonde con quello delle motoseghe. Ovunque è un fiorire di colpi di tosse e camicie a quadri. So che è mezzogiorno perché suonano le campane di ben due chiese, anche se a distanza di circa trenta secondi l’una dall’altra. Fa caldo. In un uliveto c’è un piccolo gregge di pecore; poco lontano, sdraiato sotto un albero, noto quello che immagino sia il pastore. E’ un vecchio consumato, camicia a quadri, faccia rossa. Per un attimo penso sia morto: il corpo è completamente rilassato e la testa poggia in uno strano modo contro la corteccia dell’albero. Al suo fianco, tra le margheritine bianche, c’è un’ichnusa quasi vuota, con quel tipico colore arancione-marrone che ha l’ichnusa sotto il sole. Poi il vecchio si muove: da un marsupio scolorito tira fuori un pacchetto di MS e se ne mette una sulle labbra. Ha gli occhi semichiusi e ogni gesto è lento e stanco, com’è giusto che sia. Lascia cadere il pacchetto sul prato e prende in mano l’accendino, ma non accende subito la sigaretta. Prima fa un movimento inaspettato, soprattutto perché denota una certa vitalità e una sorprendente agilità. Solleva leggermente il bacino, lasciando il resto del corpo del tutto rilassato, e lascia andare un breve ma deciso peto. Poi riabbassa il bacino e ritorna completamente disteso e più rilassato di prima. Fatto questo, si accende la sigaretta. Non mi ha visto, ma capisco di essere nella sua zona ormai da troppo tempo, quindi mi allontano velocemente. Quasi subito, solo pochi passi dopo, arriva una forte e vergognosa sensazione di invidia. Nonostante la faccia rossa, il marsupio scolorito e almeno un paio di problemi clinici ignorati, il vecchio appare ai miei occhi come una macchina perfettamente funzionante. Non c’è niente che non vada in lui. E’ proprio quel mix di stanchezza e vitalità che mi colpisce. Un corpo immobile, all’aria aperta, stordito e attaccato da alcol e fumo, che improvvisamente con leggerezza ed eleganza si solleva per scorreggiare allo scoccare del mezzogiorno. Anche se morisse domani, quale dottore potrebbe giurare che quel paziente andava curato?

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PIASCERE!

Secondo Paul Raffaele, una ragazza Suruwaha si rifiutò di stringergli la mano perché voleva ucciderlo. In realtà, la mano era spalmata di così tanta crema solare che i Suruwaha pensavano che l’uomo avesse una
malattia della pelle.

(da qui)

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Anniversari

Oggi fanno 27 anni che la gente mi dice la frase “è caldo, prendilo dai bordi” quando mangio la minestra o il risotto. Non sono previsti festeggiamenti.

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Meglio quelle di Buddha

Ma che brutte tette la Madonna

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Lavori

5 lavori che non potrei mai fare

1) Il cameriere di un pub che lo fa per pagarsi gli studi

2) Quei lavori che devi andare a Milano

3) Il terrorista kamikaze

4) Gelataio

5) Ballerina

5 lavori che invece mi piacerebbe fare

1) Impiegato comunale

2) Autore delle fiction di Rai1

3) Bidello

4) Detective privato

5) Uscere

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Mi è apparso in sogno un curculionide fossile del Terziario

Quando mi capita di valutare modelli di vita alternativi alla mia penso spesso a quegli insetti che vivono sotto la corteccia degli alberi. C’è chi pensa ad attici parigini, capanne sulla sabbia a Bora Bora o baite nelle foreste del nord. Ma io non posso non sentirmi tentato leggendo una simile descrizione:

Si rinvengono per lo più in boschi e foreste, soprattutto in abbondanza di legno morto. Gli adulti si trovano sui rami o sotto la corteccia degli alberi. Le larve vivono nel legno morto umido e marcescente, ma anche nel duro legno stagionato oppure possono prosperare nel terreno presso le radici di alberi morti.

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Il mio nome è Jynx Torquilla

Pensavo che per fare un bel blog fosse necessario intraprendere qualche avventura. Attraversare oceani, farsi strada nella giungla a colpi di machete, salire all’ultimo momento su carghi venezuelani al calar della sera, scalare col vento gelido di gennaio la grande muraglia cinese o leccare la piante del piede di un vecchio stregone per vedere se è vero che provoca potenti visioni. Poi mi è venuto il torcicollo. E mi è venuto stando fermo. Pare sia un tipico caso di “colpo d’aria”, e quando perfino L’ARIA è in grado di colpirti e farti male capisci che non c’è più niente da fare. Ma per concludere questo post con qualche nozione interessante: forse non tutti sanno che il torcicollo è anche il nome di un uccello in grado di ruotare il collo di 180° mantenendo il corpo immobile. Il nome scientifico è Jynx Torquilla, che invece è il nome che userei se fossi un coraggioso avventuriere, o uno spammer.

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L’Idea

Siccome ho in cantiere tre o quattro romanzi, una dozzina di sceneggiature e un centinaio di racconti, ma i miei cantieri sono di quelli italiani con un paio di operai scazzati che da un giorno all’altro potrebbero chiudere tutto dato che la ditta ha fallito perché queste aste al ribasso sono una cazzata, allora come molti altri sfigati ho l’abitudine di tenere sempre vicino al letto – con la bottiglia d’acqua, il cellulare e un coltello da gaucho con impugnatura in argento – un taccuino dove segno le idee geniali che mi vengono durante la notte. Anche se, va detto, credo che nella storia della letteratura siano molto rari i casi di buoni libri scritti grazie a un’idea venuta durante la notte.

Prima usavo il cellulare, ma quello “nuovo” (virgolette perché è comunque un modello che già mia nonna troverebbe obsoleto) ha il display troppo luminoso e nella notte rischio la cecità, di conseguenza sono tornato al caro vecchio taccuino pigna. Ad esempio stanotte mi sono svegliato con una di quelle idee che mi sembrano definitive, quelle che risolveranno tutto, poi basterà solo mettersi a scrivere: segno tutto, poi mi riaddormento. Stamattina mi sveglio e l’idea che trovo sul taccuino è questa:

“siciliANO = sinonimo di siCULO”

Ecco qua, ora basterà solo mettersi a scrivere, no? Inizia a tremare, Fedor. O smetti di farlo se lo stavi già facendo.

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Ollio is my personal trainer

Mi sono accorto che Stanlio è leggermente più muscoloso di me. Stanlio. Per questo motivo ho deciso di fare 100 flessioni, non al giorno ma in tutta la vita. L’obiettivo è farle tutte prima di morire: per ora sono a 37, entro l’estate dovrei arrivare a 50/60.

Ah, poi, per chi se la fosse persa, segnalo la deriva “Bruce Geene” nel blog Singin’ in the Gene.

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Concordia

Notizia inspiegabile del giorno: Godard ha girato nel 2010 un film sulla Costa Concordia, che poi è affondata, e ora il film viene presentato in anteprima in una miniera sarda.