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Perché avvengono le stragi nelle scuole

perché quando si è sentita la notizia mio padre ha commentato “mah, io questi proprio non li capisco” e io, immediatamente dopo, “io sì”. è tutto qua. forse mio padre è troppi anni che non va a scuola, o forse ai suoi tempi la scuola non era quella merda schifosa che ho conosciuto io. ma se c’è un tipo di criminale che capisco e ho sempre capito è quello: lo stragista delle scuole. che sia americano o finlandese non cambia. certo, io all’epoca non avrei mai messo dei video su youtube, ma va detto anche che io mi sono fermato prima di sbroccare veramente, semplicemente smettendo di andare a scuola.

(ah! oltre a non capire gli studenti che uccidono nelle scuole, mio padre era anche sorpreso che queste cose avvenissero nel nord europa che lui, come molti altri, immagina come una specie di futuristico paradiso, regno della pulizia, della pace e della perfezione. grazie agli dei non è così: gli ho fatto una lezione sul satanismo e sul black metal scandinavo. ora è convinto che sia colpa della musica.)

e anche se è norvegese e non finlandese, questo pomeriggio di fine estate (ma con temperature assolutamente estive, eppure si ha come la sensazione che questo caldo non sia vero…) è particolarmente adatto all’ascolto di burzum.

Rundtgåing av Den Transcendentale Egenhetens Støtte.

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Ma come sono frivolo e ricchione

ma cazzo! un post sui vestiti? dove arriverò di questo passo? farò un post sulla morte di david foster wallace? (ricordiamo il motto: più edgar wallace e meno foster wallace; e anche: più pompini e meno ruini). forse non sto bevendo abbastanza birra e mi sto trasformando in un omosessuale… un po’ come abraham quando non prende le medicine. magari… così riuscirei a togliermi le mutande senza levarmi i pantaloni, cosa moooolto comoda, dato che le mutande le lavo più spesso dei pantaloni. ecco. ci risiamo. parlo di vestiti. Ιχνουσσα, a me!

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Vestirmi sobrio, almeno quello

sono rimaste poche certezze. una di queste è che vestirsi, bisogna vestirsi: per quanto mi piacerebbe emulare i cinici o gli asceti che andavano in giro nudi, o dentro una botte, è cosa assodata che la carne deve coprire lo scheletro e l’abito deve coprire la carne; e nel mio caso più si copre e meno imbarazzo si prova.

ma come ogni anno arriva il problema del comprare dei vestiti nuovi. eggià, perché questa ridicola armatura si logora e distrugge, puntualmente, ogni 365 giorni, un po’ per colpa dell’economia cinese, un po’ per colpa mia e della mia vita incredibilmente avventurosa.

ma comprare vestiti è una cosa che non so fare. era molto meglio quando lo faceva mia madre. funzionava tutto a meraviglia: tornava a casa e me li faceva vedere; io mi limitavo a provarli e ad annuire se mi stavano; altrimenti li riportava indietro e li cambiava, e tutti erano contenti. inoltre mia madre è dotata di buon gusto, al contrario del sottoscritto.

da quando sono adulto invece non è più socialmente conveniente che sia lei a comprarmi i vestiti, dunque sono costretto a farlo da solo. non ho mai capito perché dovessi considerare una conquista, da adolescente, smettere di indossare i vestiti scelti da mamma. a me andava benissimo. ma sapete com’è, alla fine ci si adegua. il dottore non ti dà più le caramelle, ci si compra i vestiti da soli, arriva la tessera elettorale, prendi la patente e inizi a usare il water invece dal vasino…

ma alcune brutte esperienze mi hanno portato alla decisione di farmi accompagnare nei negozi dalla mia giovane sorella. ottimo consulente nel campo vestiario in quanto A) femmina e B) persona normale, al contrario del sottoscritto. il suo compito è aiutarmi ad evitare spiacevoli incidenti come l’acquisto per errore di abiti femminili (capitato) o di fermarmi in tempo quando una maglietta nera attillata, con un enorme teschio argentato al centro e scritte gotiche tutt’intorno, mi sembra “un’ottima idea”.

nonostante questo metodo funzioni continuo a rimpiangere il buon gusto di mia madre. grazie a lei per anni sono riuscito a vestirmi in stile casual, senza mai strafare, anonimo il tanto giusto da confondermi nella massa, e tutto questo senza mai dover uscire di casa per entrare in un negozio eccessivamente illuminato ed essere aggredito dalle commesse che ti succhiano l’anima se le guardi negli occhi.

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Suicide FAIL nella Francia del 700

il grande moralista francese nicholas chamfort a un certo punto della sua vita divenne un fanatico giacobino. nel periodo del Terrore questo ovviamente gli causò qualche problema con i suoi amici nobili, e venne arrestato più volte. un giorno, stanco della situazione, decise di suicidarsi: si rinchiude in bagno e si spara in testa con una rivoltella, ma il colpo devia su un osso colpendolo all’occhio; ma rimane vivo. allora, in preda alla disperazione, afferra un rasoio e tenta di sgozzarsi, ma non ci riesce. lo trovano in un lago di sangue, ma vivo. passerà poi un anno in un seminterrato, ricoperto di bende, a soffrire per un’infezione dovuta alle ferite che poi lo porterà alla morte. a un amico che lo andò a trovare disse: “che volete! ecco cosa capita a chi non ci sa fare con le mani, non si riesce a combinare niente, non si è capaci nemmeno di uccidersi”.

UPDATE: ok, ed è subito mistero. mi si fa notare che su wikipedia (en ma anche fr, che si suppone più affidabile sull’argomento) si parla dell’arma del secondo tentativo di suicidio come di un coupe-papier, cioè un tagliacarte. e la scena avrebbe avuto luogo nello studio di chamfort, e non nel bagno. questo dice wikipedia. la mia fonte è invece la biografia contenuta nella raccolta italiana delle opere di chamfort, che parla di “bagno” e “rasoio”. ora il problema è: se il suicide fail è avvenuto in bagno è molto probabile che lo strumento fosse un rasoio; se invece è avvenuto nello studio è più probabile un tagliacarte. l’enciclopedia britannica parla addirittura di un poniard, che mi sembra una specie di pugnale; mentre l’encyclopédie de l’agora di rasoir, rasoio. il problema è anche che “cabinet” è sia “studio di lettura” che “toeletta”, spogliatoio, insomma gabinetto. da qui l’ambiguità. ora, immagino che ci siano molte persone interessante a un chiarimento dell’equivoco, quindi. fatevi avanti, amici nerd. studio o bagno? tagliacarte, rasoio o “specie di pugnale”? questa cosa va risolta, altrimenti non si dorme.

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Donne così non esistono più

se dovessi partire per un giro del mondo (cosa al momento improbabile: il mio budget mi permette di arrivare al massimo al distributore di sigarette più vicino) sicuramente mi porterei dietro questa guida: the clumsiest people in europe, di mrs. mortimer, dove viene descritto ogni paese del pianeta.

la cosa interessante è che la mortimer, nota anche per i suoi inquietanti libri educativi per bambini, non aveva mai messo piede fuori dal suo paese. per questa guida si basò esclusivamente sui pregiudizi dell’epoca. ad esempio in cina, racconta la mortimer, era cosa comune, passeggiando per strada, inciampare nei corpi dei bambini morti.

pare che a un certo punto della sua vita, oltre ad insegnare al suo asino a nuotare, la mortimer costringesse il suo pappagallo a dormire con la schiena per terra, cosa che riteneva necessaria per il riposo. il pappagallo non durò a lungo.

info e stralci del libro qui.

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Ecce homosexual

in inglese “la gaia scienza” di nietzsche viene tradotto “the gay science”. e a me fa ridere.

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Sapevate che lo stesso medico che rese cieco handel rese cieco anche bach?

si chiamava lord taylor. per me aveva uno strano piano in mente che nessuno ha mai capito. MA FORSE IO SI’. ne parlerò in seguito.

comunque, trascendentale funziona di nuovo, e così i nani, jacknicholson, signs e tutto il resto. di nuovo attivi anche lea, unblablabla, rrr, robotpower e brullonulla, e a quanto pare anche tutti i feed. se notate problemi o (meglio) avete idee per risolvere alcuni bug, ditelo. altrimenti il silenzio, come al solito, è assai gradito.

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Dunque vediamo

già, per ora sembra molto lento.

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The old kind of summer


il cimitero nuovo di napoli è molto bello. ci sono teschi, mosche, piante che si arrampicano ovunque, cenere, ossa umane e simboli alieni. no, non ho fatto foto. e ora un po’ di musica.

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Sloo épchre ise aaporocin non lovu ierd hec ut abbai troot

La compromissione delle prestazioni, la consapevolezza della propria anafettività conducono la persona […] all’autosvalutazione, al disprezzo di sé, alla convinzione della propria indegnità e ai sensi di colpa. Il futuro appare privo di speranza ed il passato vuoto ed insignificante. In alcuni casi il contenuto del pensiero può assumere toni deliranti con tematiche di colpa e di rovina; altre volte possono essere presenti fenomeni dispercettivi, principalmente allucinazioni uditive a sfondo autodenigratorio (RICCHIOOOONEEEEE)

I disturbi del sonno sono molto frequenti: la persona si sveglia più volte durante la notte, in particolare nelle prime ore del mattino. Il tentativo di superare il problema assumendo alcool o psicofarmaci ipnoinduttori, può inizialmente avere successo ma alla fine porta ad un aggravamento dell’insonnia.

Quanto più il soggetto ritiene che le ragioni dell’insuccesso
siano interne, cioè personali, globali e stabili, tanto maggiore è la probabilità che egli si aspetti che le proprie azioni non siano in grado di controllare gli effetti successivi.

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Ciao realtà

uno & due

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La mortadella tajata fina fina e seg-men-ta-ta

solo ora ho capito che mi ricordava. stesso sguardo, stesso sorriso inquietante, stesse sigarette, stessa attitudine alla sbroccata… funari era uguale a carmelo bene.

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Le api solitarie

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Come back Petoniaaaa, Come back I saaay

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