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La casa è fresca e vuota

In giardino oggi c’erano più farfalle del solito. Si comportavano in modo strano, volteggiavano basse e si fermavano a terra. Non so come crepano le farfalle, non me lo sono mai chiesto, ma in quel momento non c’è voluto molto a convincermi che stessero morendo, anche se ho pensato “dopo cerco su Google”. Ogni volta che un animale si comporta in modo leggermente anomalo penso subito che sta morendo o che sta per morire. L’ultima volta che ho pensato così un animale è effettivamente morto, quindi ho ragione per sempre. Fuori c’è quella luce bianco-grigia forte e fastidiosa e una opprimente afa di scirocco. Sulla strada di campagna che faccio ogni giorno trovo un topo morto. Poco più avanti ne trovo un altro. In aria ci sono mosche e farfalle che volano lente e basse e si fermano spesso a terra. Prima di abbandonarmi definitivamente ai pensieri oscuri quotidiani cerco di restare razionale e prendo in considerazione altre ipotesi. Forse non stanno morendo. Ad esempio potrebbe essere colpa del vento. Ma anche in altre giornate ventose non ho mai visto le farfalle comportarsi così. E poi i due topi morti in pochi metri sballano le mie statistiche. Quindi mi accorgo che non ho incontrato nessuno, nessun vecchio, nessun contadino, nessuna macchina di passaggio, nessun rumore. Mi accorgo anche che da più di 12 ore non parlo con un essere umano. E’ un po’ come andare sul set di un film quando non stanno girando o in un centro commerciale quando è chiuso. Si prova una strana sensazione, come qualcosa di molto sbagliato. E allora, trovandomi così scollegato dalla realtà, o forse immerso nel suo nocciolo più autentico, collego tutto, i topi morti, le farfalle, il silenzio, il vento caldo, la luce bianco-grigia, l’assenza di esseri umani, e mi lascio andare a considerazioni che qui non possono essere espresse. Dire così è una mossa un po’ Lovecraft, che scriveva sempre di orrori indescrivibili appunto senza doverli descrivere. Si tratta di sensazioni molto semplici, come l’inutilità di tutto, o la sete, ma che per essere descritte richiedono molta fatica, perché bisogna fare esempi, complicare leggermente i pensieri, usare immagini accattivanti e rendere tutto raccontabile, a misura di idioti, perché i pensieri semplici non attraggono e ciò che non attrae è inutile. Banale, dicono sempre, anche se io capisco sempre banane. Eppure a me piacciono quei pensieri densi, molto semplici, di uno che scrive solo Ho sete o Voglio morire e tu capisci che è vero. Torno a casa e non incontro nessuno, anche se sento la vicina passare l’aspirapolvere. Ma forse anche lei è morta e l’aspirapolvere gira impazzito nella sua camera da letto.

4 risposte su “La casa è fresca e vuota”

c’era un racconto di primo levi dedicato ad un’invenzione del tutto simile a quella del film “strange days” in cui puoi vivere sensazioni di altri che vengono messe in provetta. La più “venduta” era appunto la sete. Un tizio veniva messo nel deserto per 15 giorni e poi gli facevano bere un bicchier d’acqua registrando le sue sensazioni.

l’altra cosa che mi hai fatto venire in mente è alle, che da quando ha avuto un maldigola tremendo tutte le volte che beve si ricorda di quanto è figo bere. ma Alle è anche una persona speciale, che si è commossa guardando “air force one” e la cui prima musicassetta acquistata se non sbaglio era “over the top 2” la colonna sonora.

sul finale c’è un errore di battitura molto figo, a proposito di banane “solo Ho sente”.

lo correggo? ma sì, lo correggo.

ho ben presente quei momenti della vita in cui capita di commuoversi guardando air force one.

(quando scrivo “ben” mi sento bersani)

anch’io una volta ho visto farfalle che volavano lente e basse e si posavano spesso a terra. in più facevano una specie di cacca trasparente, e un tizio mi ha detto che è quando fanno le uova. che tanto poi le mosche le mangiano.

ma quindi magari fanno le uova e muoiono? incredibile come continuo a cercare di indovinare quando basterebbero due minuti di ricerca su google. MA NON VOGLIO SAPERE.

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