Leggo biografie di persone che hanno vissuto almeno quattro vite in più di quell’unica mezza vita che vivo io. La speranza è che presto mi venga qualche forma di alzheimer precoce e inizi a confondere ricordi reali e ricordi letterari, così che prima di morire sarò convinto di aver vissuto una vita fantastica e avventurosa e piena di soddisfazioni.
Tipo quella volta che non avevo un soldo e sono andato a una festa di miliardari su una nave militare indossando un vecchio smoking. Mi sono ubriacato con il gioco delle bandiere – cioè si sceglie la bandiera di una nazione e si bevono liquori di quei colori, era finito da poco il proibizionismo e si facevano questi giochetti – poi mi sono addormentato e il giorno dopo al risveglio ero in mezzo al mare. Mi sono alzato, mi sono sistemato lo smoking e sono andato a fare colazione. L’ammiraglio Janek mi ha offerto gin rosa, abbiamo parlato del più e del meno ma nessuno ha accennato al fatto che fossimo in mezzo al mare mentre tutti gli altri ospiti erano rimasti a terra. Non avevo niente con me, nessun bagaglio, solo un vecchio smoking. Quando sono ritornato in America ho iniziato a fare la comparsa nei film western. Venni accettato e iscritto come Tipo anglosassone numero 2008. Tale era l’efficienza dell’ufficio centrale che, quando mi chiamarono per la prima volta a lavorare come attore professionista, fu per impersonare un messicano.