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No ma poi

la mia scena preferita di rio bravo.

qualche spiegazione: dean martin, aiuto sceriffo di john wayne, è un uomo perso e completamente alcolizzato, ovviamente a causa di una delusione d’amore. si è appena ripulito ma è stato umiliato e battuto dai banditi, quindi è di nuovo a terra: ha deciso di mollare di nuovo, anche perché è stato appena sostituito da uno più giovane e non alcolizzato. sta per bere il bicchiere che gli scaverà la fossa quando dalla finestra sente “deguello”, la musica che i messicani suonarono nel 1836 durante la battaglia di alamo, quando fecero il culo ai texani. il brano è come un canto di morte: dean martin lo sente e capisce che quel bicchiere è come l’ultimo chiodo sulla sua bara. è un momento di lucidità che qualsiasi alcolista ha provato almeno una volta. cioè, se l’avete provato solo una volta meglio per voi: più volte, vuol dire più chiodi. a questo va aggiunta ovviamente una buona dose di retorica mericana, nel senso che il ricordo di alamo stimola la voglia di riscatto di dean, ma io preferisco la versione “canto di morte”. la roba marrone che vedete sulla sua guancia è merda. ah sì, la voce del vecchio è la stessa di anacleto della spada nella roccia.

6 risposte su “No ma poi”

ma forse potrei fare davvero la classifica “miglior modo di introdurre la musica in una scena”. tanto altrimenti che faccio? basta lavorare.

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