più che quella puttanata dei google glass dovrebbero pensare a un’applicazione reale del completamento automatico. il 90% delle volte che inizio una frase parlando con qualcuno non ho voglia di finirla. nella vita reale il punto e virgola non esiste, solo qualche virgola e tante parentesi. non sarebbe bello iniziare a dire una parola e tac, come per magia qualcuno completa la frase al posto tuo? è molto bello quando succede. tempo fa avevo pensato alla storia di un giovane ricco talmente pigro che assumeva un doppiatore per parlare al posto suo. se lo portava sempre dietro e questo parlava in sua vece. ecco una parola che si usa raramente: vece. eppure esiste, usatela. avevo pensato anche alla storia di un africano che impara solo i pronomi e le proposizioni, un capovolgimento paradossale del clichè del ne!ro che sa solo i verbi all’infinito, ma poi da sobrio non faceva ridere. un altro fatto interessante è che gli inglesi non hanno l’imperfetto, un tempo meraviglioso e utilissimo, perchè indica un’azione avvenuta nel passato senza precisare quando. “cagavo a piedi nudi”: quando? può essere ieri, poco fa quando mi hai chiamato e non ho risposto, oppure 20 anni fa, o magari in un sogno. in inglese questo tempo non c’è e si perdono tante belle cose. stasera volevo ch (ma no, siamo sinceri: avevo scritto voolevo) chiudere qualche sito, così, perchè ogni tanto mi piace farlo, ma ormai li ho chiusi tutti, e quelli ancora aperti li ho già chiusi e riaperti dieci volte, e ci dovrebbe essere un limite all’essere ridicoli. non dico che ci sia; dico che ci dovrebbe essere. quindi ascolto musica, mangio un budino dell’eurospin, cerco su google cose che so non esserci giusto per il gusto di farlo, rifletto sull’essere, mangio un altro budino dell’eurospin, poi ringalluzzisco, rinvigorisco, ingoio e deglutisco. ci sono verità che nessuna nostalgia mi potrà rubare. toto cutugno sul palco di san pietroburgo. il pecorino di siamanna. l’autovelox di monastir che ormai è sputtanato. la pizza che fanno qua dietro è buona perchè mettono molto olio nella pasta, se poi non vi piacciono le cose oleose avete problemi con vostra madre, tenetevi pure il burro e lo strutto. allo stagno ormai c’è gente che corre con l’ipod. tutto prima o poi o marcisce o diventa di moda, o entrambe le cose. QWERTY, iddio ti stramaledica, ogni due lettere ne sbaglio otto; tu sai dove andare, io no.
bisogna scrivere solo quando non si ha niente da dire.
Una risposta su “Suggerimenti per Google, vol.1”
Sei un genio assoluto! Pace, bene e assoluta prosperità a te e alla tua progenie fino alla decima generazione. Settanta volte sette i miei complimenti.