sempre la stessa cosa: scrivere quando non si ha niente da dire. lo sgombro comprato al mercato, amarognolo ma basta metterci pomodori e sale ed è buono, e poi i giornali dicono che fa bene. il gomito del tennista senza mai aver giocato a tennis. albertosordi. la vecchia che sta male alla stazione, tutti intorno a dire di non stare tutti intorno perchè ha bisogno di aria, poi arriva l’ambulanza e tutti sono intorno all’ambulanza, pure io. odore di merda di cavallo in pieno centro cittadino, misterioso, inspiegabile, impossibile. al parco fotografa bruttina fashion con canon e obiettivo-cannone che fa foto a modella semi-tamarra mezzo nuda, negri che la guardano da lontano e ridono, io che penso conseguenze ben peggiori. uno dei miei programmi per il futuro è portare l’infelicità dell’occidente ricco in quei paesi dove sono poveri ma felici e sempre sorridenti sotto il sole. la cosa è già stata fatta con successo soprattutto dagli americani. pensiamo ai samoani, ma anche ai nativi americani, oggi obesi, alcolizzati e depressi. il problema è questo: per farlo bisogna portargli anche alcuni dei vantaggi dell’inutile benessere occidentale, soldi, possibilità di consumare oltre misura, ecc. ecc. perchè invece non portare questo tipo di infelicità allo stato puro, senza tutto il resto? magari in modo subliminale: andare lì, dall’indigeno sorridente, e sussurragli idee oscure, pensieri negativi, ipotesi di tradimenti, forse sei sottovalutato, i tuoi non ti capiscono, forse non ti vogliono bene, non è che sotto sotto ti vuoi fare tua madre? sai secondo me a lei piace un altro, e poi guardati intorno, è davvero questo che vuoi? e se tutto questo non avesse senso? e così via. con la beneficenza abbiamo già dato, è giunta l’ora della fase due.
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