Come spiegato da questo commentatore del Corriere.it, si sconsiglia di investire nello Stato Islamico, sarebbe un disastro in particolare per il settore cani (l’analista calcola un – 20 milioni, in forse quello dei gatti) e anche in quello turistico, dato che nessuno andrebbe più al mare a vedere le donne. Cali drastici anche nel settore vocaboli: con l’Islam radicale non esisterebbe più la parola ecologia.
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