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Lingue che vorrei imparare

Lingue che vorrei imparare, nell’ordine: 1) napoletano 2) tedesco 3) rumeno

Le uniche tre che veramente mi piacerebbe imparare. L’italiano mi serve per vivere e per ascoltare l’opera, le altre non mi interessano o le vedo troppo lontane.

Lo spagnolo è bello scritto o parlato dai sudamericani, parlato dagli spagnoli è un latrato volgare e fastidioso. Dalle spagnole ancora peggio. Non c’è bisogno di fare esperimenti con gli umani, provate Google Translate e ditemi se non viene voglia di lanciare il monitor dalla finestra.

Il francese è bello da leggere e da cantare. Ma quando parlano sembrano degli handicappati.

Il russo è bello, ma è solo per i russi. Non è una lingua per comunicare, non è una lingua che possa diventare di altri. Come l’ebraico, l’arabo o lo swahili.

Il napoletano invece sì. Dovrebbe sostituire l’esperanto. Puoi dire tutto con il napoletano, anche le cose che non si possono dire.

E’ proprio apertura di mente, ampliamento dello spazio. Parlando il napoletano il cervello funziona meglio, riesci a pensare cose che non potresti pensare in altre lingue, un po’ come alcuni concetti filosofici che ci sono solo in tedesco.

Il tedesco si è semplicemente rivelato superiore agli altri, non c’è nemmeno bisogno di spiegare perché.

Il rumeno mi piace perché mi piace. Ha delle parole bellissime (ad esempio verità si dice adevăr) e alcune bruttissime, latino sporco, da lingua povera eppure di grande cultura, di grande pensiero.

Come tutti i bambini introversi da piccolo avevo fatto una mia lingua, e ho scoperto anni dopo che alcune parole esistevano veramente in diverse lingue. Questo dimostrerebbe che, in qualche modo, appartengo veramente alla cultura di questo pianeta, oppure che sono un alieno programmato per adattarsi molto bene.

 

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