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Post della tonsillite/ Appunti sparsi e storie di fantasmi, ovvero forse è meglio ricominciare a lavorare

  • reportage sulla terribile banda di bambini che vive nelle fogne di una città dell’est che terrorizza gli ex bambini che vivono nelle stesse fogne dagli anni 90 ma che ora sono diventati adulti e vorrebbero stare un po’ tranquilli.
  • nessuno ha ancora inventato lo spazzolino da denti commestibile. ditemi se non sarebbe il capolavoro dell’obsolescenza programmata. ogni volta che ti lavi i denti mangi lo spazzolino. è meglio di un prodotto usa e getta. il concetto è quello, ma dà maggiore soddisfazione all’utente.
  • Dall’enciclopedia: Osmannoro [località], uno degli insospettabili luoghi dove il Male si manifesta. Oltre ad avere il nome che sembra quello di un gruppo black metal finlandese, Osmannoro nasconde un orribile segreto, per ora ben mantenuto, dato che nessuno sa quale sia. Wikipedia, con la consueta ipocrisia, lo definisce semplicemente “una zona fisica pianeggiante appartenente al comune di Sesto Fiorentino”. In realtà si tratta di una zona, che non ho mai visto in vita mia e che non voglio vedere, dove il Male si è manifestato con tutta la sua potenza capitalista, a partire dagli anni 60. Prima il nulla, giusto qualche laghetto, l’epoca felice dove il Male sobbolliva in profondità e si preparava ad emergere in superficie. Poi: vengono demolite le vecchie case, scompaiono i laghetti, si apre una discarica, si dà il via allo SviluppoIndustriale666 (chiamato così anche nei documenti del comune) e quindi ecco il centro commerciale, la fabbrica di scarpe, le concessionarie di automobili, gli alberghi, i capannoni abbandonati, i capannoni con i cinesi, e – sempre da Wikipedia che fa finta di non capire – “negli ultimi anni sono stati aperti dei locali notturni di successo, nonostante la posizione non centrale né particolarmente affascinante”. Uno di questi è un locale che si presenta come “il locale di Firenze che è riuscito a riunire tutti gli amanti della musica Latina”. Di un altro locale un utente dice: “Ragazzi ho beccato questo night club proprio di fronte all’ex svendita fallimentare Aiazzone (vicino all’ikea) in via Avogadro all’Osmannoro. Ne sapete qualcosa? La zona è losca da morire”. E’ sufficiente cercare Osmannoro su Google Immagini per avere un sunto della situazione: zingari, incendi, borse contraffatte, uccelli in scatola. L’orribile segreto di Osmannoro è sotto gli occhi di tutti eppure nessuno ha ancora capito qual è. Abbiamo troppa paura per vedere la verità terribile che c’è in Osmannoro.
  • Osmannoro [modo di dire] minaccia di bestemmiare, “guarda, non insistere osmannoro”.
  • Storie di fantasmi: un famiglia distrutta dal dolore per la morte del figlio più grande. La madre, il padre e la sorella più piccola cercando di andare avanti, nonostante tutto. La sorella però una notte tenta un rituale magico per riportare in vita il fratello. Non accade nulla, ma durante la notte sentono dei rumori provenire dal salotto, che è illuminato dalla luce azzurra della tv sull’effetto neve. Sul divano davanti alla tv c’è il fratello in pigiama con lo sguardo perso nel vuoto. La magia ha funzionato. Sembra incredibile ma lui è tornato, è riapparso. Non si possono toccare e lui non può uscire di casa. Non ha bisogno nè di mangiare nè di bere, perché è morto. La mamma gli prepara comunque in continuazione panini, torte e biscotti, ma lui rifiuta. Dopo i primi giorni di sorpresa la famiglia si abitua: i genitori vanno a lavorare, la sorella va a scuola e lui, il morto, passa la giornata a ciondolare per la casa e a spiare quello che succede fuori dalla finestra. Dopo un mese è ancora lì. In famiglia iniziano a preoccuparsi. Pensavano che sarebbe rimasto poco, finchè durava l’effetto della magia, ma dopo un mese non è cambiato nulla. La madre, preoccupata, va dal suo medico e gli racconta che il figlio non mangia, non beve, non si lava, non esce di casa, quasi non parla e passa la giornata a non fare nulla, ovviamente senza accennare al fatto che era morto e ora è un fantasma. Il medico non ha dubbi: è depresso. Lo faccia uscire, dice alla madre. I genitori non sanno cosa fare, provano a dirglielo con gentilezza: “senti caro, ma per quanto pensi che resterai ancora? no perché è bellissimo riaverti qui però…”. Imbarazzo in famiglia. Dopo due mesi c’è molta tensione, nessuno aveva pensato all’eventualità che il morto tornasse e non andasse più via, nessuno sa cosa fare. Lui sembra sempre più depresso, non può mangiare, non può uscire, capisce che la famiglia sì, gli vuole bene, ma pure loro poverini si sono rotti i coglioni. Decide di uccidersi, ci prova, ma non muore, perché è già morto. Il padre è ormai al delirio, ogni tanto arriva tutto agitato e gli dice cose come “Ma e se ti cercassi un lavoro?” e poi va via dicendo “no no, non si può, e no che non si può” parlando da solo. La mamma ogni tanto gli propone una torta, poi piange e ha iniziato a fumare di nascosto. La sorella ha il ragazzo e quando i genitori non ci sono vorrebbe pure farci qualcosa in camera da letto, ma c’è sempre il fratello morto che ciondola in pigiama in casa e alla fine le passa la voglia. Un giorno se li ritrova tutti davanti che gli dicono: “Senti, noi abbiamo pensato bene alla cosa, e sai quanto ti vogliamo bene, però così è una tortura anche per te, lo sai, no? Forse stavi meglio dove stavi prima [manca il finale]
  • Altra storia di fantasmi: tecnico informatico di 34 anni, vive solo, fa clonare la ragazza che l’ha mollato, l’azienda che si occupa della clonazione gli dice che il corpo durerà una sola notte, un’ultima romantica notte d’addio (aveva voglia di scopare, ha speso 2mila euro per questa minchiata). mette una specie di guscio vuoto nella vasca con acqua fredda, versa una sostanza speciale fornitagli dall’azienda e dopo mezz’ora ecco la ragazza, una copia esatta della sua ex. non parla, sembra una ritardata, tanto che lui all’inizio non se la sente di fare sesso con lei. poi pensa che non è una ritardata, è solo un clone che tra poche ore sparirà, quindi l’accarezza e tutto quanto, e alla fine fanno all’amore. la mattina dopo lui si aspetta di trovare la metà del letto di lei vuota, e invece eccola là, è ancora intera. chiama l’azienda, ma dicono che non sono responsabili di niente e di non venire a cercarli se no dicono a tutti quello che ha fatto (2mila euro in effetti erano pochi, capisce che era un’azienda poco seria, oltretutto con sede a Osmannoro). la ragazza non parla, non mangia, non beve, non si muove nemmeno. passano le settimane, le vengono le piaghe da decubito, poi lentamente inizia a marcire. lui non se la sente di farla a pezzi e buttarla, perchè sembra ancora viva, sembra ancora lei! il suo amore! l’aspetto cambia, ormai è deforme, un mucchio di finta carne plasticosa, una puzza schifosa, cade prima una tetta, poi l’altra, alla fine lui mette tutto in un sacco. lo chiude bene con il nastro isolante, poi lo mette in altri due sacchi, chiude bene e infine in un ultimo sacco e la butta nell’indifferenziata, e vaffanculo. il senso è che bisogna superare le storie d’amore finite, una cosa di questo tipo.

4 risposte su “Post della tonsillite/ Appunti sparsi e storie di fantasmi, ovvero forse è meglio ricominciare a lavorare”

Mio cugino lavora all’Osmannoro. Se glielo chiedi nega, dice di lavorare “praticamente a Firenze”, ma io so che invece è all’Osmannoro. Una volta si è tradito e mi ha anche consigliato dove mangiare quando passo di lì: al McDonald (a meno che, cito testualmente, “non ti garbi mangia’ i topi morti de’ cinesi”).

Adesso alcune proposte per il finale della prima storia di fantasmi:

1) Il ragazzo, preso dalla disperazione, uccide i membri della famiglia, sperando che da morti possano restare in casa a ciondolare insieme a lui, condividendone così la sorte. Solo che non aveva tenuto conto di un fatto: non essendo rimasto neppure un membro vivo per chiamarli con la seduta spiritica, loro sono finiti tutti in un altro posto (paradiso, inferno, Osmannoro) e lui adesso è solo. Scena finale amarissima del ragazzo che si fa una seduta spiritica solitaria e riesce solamente a farsi squillare il cellulare.

2) La famiglia, esasperata, vende la casa (rimettendoci anche dei soldi, visto il periodo non favorevole sul mercato immobiliare) e il ragazzo cerca di impaurire i nuovi proprietari (vaga citazione di Beetlejuice): fa spalancare di colpo le ante della cucina, rotolare dalle scale una palla, mette le mutande nel cassetto dei calzini e viceversa, ecc. solo che i nuovi proprietari subaffittano a un clan di stregoni senegalesi (antitesi della borghesia), che tramite una maledizione (o anche semplicemente prendendolo a schiaffi) convertono il fantasma del ragazzo ad antifurto.

3) Alla fine risulta che l’unico a essere vivo è il ragazzo (con tutto il suo carico di dolore), e gli altri sono morti (in quanto borghesi) (forse plagio di The Others e Il Sesto Senso: per per evitare accuse di plagio spudorato bisognerebbe far litigare tra loro, con urla belluine, i componenti fantasma della famiglia, così passiamo al filone mucciniano e stiamo tranquilli).

4) Il ragazzo alla fine prende coraggio ed esce a vedere il mondo di fuori (The Truman Show); solo che il mondo fa schifo (troppo borghese) e decide di rientrare. Si accorge però che, approfittando della sua assenza, i membri della famiglia hanno cambiato la serratura. Finale amaro di lui che abita nel cassonetto dei rifiuti (Into The Wild).

5) Passano i secoli. I suoi familiari sono morti, tutto il genere umano è morto, e il ragazzo vive ancora nella casa, ormai in rovina. L’intero mondo è in rovina. Un giorno il ragazzo scopre l’esistenza di una cassaforte di famiglia e la apre (trovare un modo plausibile: magari trova anche un paio di forcine). Dentro la cassaforte c’è una lettera di sua sorella indirizzata a lui (magari facciamo che l’aveva fatta plastificare). Il ragazzo la legge. Sopra c’è scritto: [manca il finale]

tutti belli ma io voto la 5. perfetta.

è un po’ come il finale della montagna sacra di jodorowski, quando ai protagonisti viene svelata la verità: vi trovate in un film.

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