Beppo-SAX era un satellite mandato nello spazio per studiare i lampi gamma, gli intensi lampi di raggi gamma che esplodono nell’universo in galassie molto lontane da noi. Quello più lontano osservato si chiama GRB 090423 ed è avvenuto a più di 13 miliardi di anni luce dalla Terra, in zona Osmannoro.
Dopo sei anni di vita Beppo-SAX viene fatta precipitare nell’oceano pacifico. Le “Le disavventure di Beppo-SAX”, coprono proprio i 6 anni che il satellite ha passato nello spazio. Per esigenze narrative, verrà rappresentato in forma umanoide, quindi con degli occhi e una bocca tra antenne e altri gingilli tecnologici. Avrà anche un’esclamazione ricorrente, qualcosa tipo “Sax-ziale!” o “Beppo-bacco!” che userà davanti a esplosioni di lampi gamma particolarmente potenti.
Beppo-SAX è un satellite bambino, un po’ capriccioso, estremamente curioso (a volte si ficca nei guai) ma anche un po’ timido, ad esempio si mette una mano davanti agli occhi (ha anche una mano – una sola) quando vede i buchi neri.
Beppo-Sax si chiama così in onore del pioniere dell’astrofisica italiana Giuseppe “Beppo” Occhialini, nato a Fossombrone. So che sembra una cosa tra Harry Potter e Topolino, eppure è tutto vero. Esiste un asteroide dedicato a lui, il 20081 Occhialini (in una puntata delle disavventure Beppo-SAX capita proprio là) ma anche una cima, Pico Occhialini, in Brasile, nel Parque Nacional de Itatiaia, perché Occhialini anche era un alpinista e speleologo, oltre che astrofisico: uno che proprio non si accontentava.
Le disavventure di Beppo-SAX sono pensate per un pubblico di lettori/spettatori di 5-11 anni, tossicodipendenti e anziani affetti da demenza senile. Prossimamente lo script delle prime puntate.