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Alcuni fatti poco noti sulla vita del generale Arturo Esposito

Gen.-Esposito.

Il generale Arturo Esposito è stato a capo dei servizi segreti italiani (o come li chiamano ora) fino al 2016.

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Pochi sanno che il generale Arturo Esposito ha iniziato la sua carriera come infiltrato nel mondo del cinema, dove lavora da 40 anni sotto copertura come “Lino Banfi”.

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Il generale si considera discendente degli Anunnaki e fa di tutto per riportarli sulla Terra con uno Stargate.

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Secondo il generale nella carbonara il pepe non ci va, ma nel pesto alla genovese è obbligatorio mettere le patate. Ama la marmellata di arance e corregge spesso le persone quando parlano di “marmellata” riferendosi in realtà alle confetture.

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Il generale Arturo Esposito possiede 3mila paia di scarpe col tacco, record che supera quello della celeberrima collezione di Imelda Marcos, la mitica ex politica e first lady filippina, con la quale il generale ha avuto un breve flirt in gioventù.

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Al generale non piace fare l’accento napoletano ma per esigenze di copertura continua indefesso a fingere. Anche se a volte gli scappa un “porca puttena”.

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Il generale è stato indagato nel caso noto come “Double Face” o “caso Montante”: l’accusa era di passare informazioni riservate all’imprenditore nonché ex presidente di Confindustria Sicilia Antonella Montante. Il generale si è sempre difeso citando Shopenauer, in particolare alcuni passaggi de “Il mondo come volontà e rappresentazione”.

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Suo nonno, Gennaro Esposito, è il gelataio che ha venduto ben cinque gelati il 29 luglio 1900 a Gaetano Bresci, pochi minuti prima che l’anarchico sparasse a Umberto I di Savoia.

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Il generale ha un tatuaggio sulla schiena rappresentante la cartina di Istanbul. A chi gli chiede il perché, sostiene di essere nato così: inizialmente erano segni senza senso, ma col tempo, crescendo e stabilizzando le dimensioni del suo corpo definitivamente, è apparsa la città di Istanbul.

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La cartilagine nella colonna vertebrale del generale si comprime durante il giorno: quando la sera va a dormire il generale è alto 30 centimetri e utilizza una scaletta per salire sul letto.

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Il suo film preferito è “La la land”.

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Il generale è un discreto poeta: ha scritto un poema lungo 40mila parole dove dialoga con un acaro che vive nelle sue ciglia. Il volume non è mai stato pubblicato.

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Nel 1978, da carabiniere semplice, convinto che il personaggio letterario Sherlok Holmes esistesse realmente, scrisse una lettera ai suoi superiori dove proponeva di coinvolgerlo nella ricerca di Aldo Moro, appena rapito dalle Brigate Rosse.

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Il generale ama dipingere iguane vestite da carabiniere. Per scelta non vende e non mostra le sue opere, che nasconde in un bunker segreto sotto una delle sue case.

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Nessuno l’ha mai visto bere né acqua né altri liquidi, mai.

 

3 risposte su “Alcuni fatti poco noti sulla vita del generale Arturo Esposito”

è sempre stato scomodo per tutti, lo sappiamo. però non l’abbiamo chiuso! abbiamo solo distrutto accidentalmente il sito, ma è ancora parzialmente fruibile. lo sistemeremo presto. tra l’altro trascendentale nel 2021 ha compiuto vent’anni che roba

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