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Forse non sono Uma

Sul cellulare compongo una poesia osservando giovani businessman emiliani nella pausa pranzo:

questi uomini d’affari
che pranzano nei bar
prendono insalate
e acque naturali
non portano calzini
né pelli animali
non sudano e non puzzano:
forse non sono umani
sorridono, scopano,
non si ammalano mai
e vivranno in eterno:
con la camicia aperta
anche in inverno.

mediocre, ma vabbè, non so scrivere le poesie. e poi in realtà, avendola scritta col cellulare, nella prima versione era intervenuto pesantemente il correttore automatico, e forse era più bella:

questo uomini d’affitto
che pranzo nè barca
prendi insalata
e accessori naturale
non porta calzature
ne pensi animali
non Sudan non puzza
forse non sono Uma
Sorrento scoparti
non si può ammalato mai
e vivrà in eterno
con la camicia aperto
anche in invernali

emozione.

2 risposte su “Forse non sono Uma”

Sublime. A questo punto mi pare ormai fuor di dubbio che esiste almeno un universo parallelo in cui “Sorrento scoparti non si può” è un grande classico della canzone napoletana parallela.

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