“Il mare. Tre quarti della Terra giacciono nelle oscure profondità del mare. Un mondo d’acqua che finora non abbiamo sfruttato ma che è fonte di ricchezza infinita, nutrimento infinito, e può sostenere una popolazione pari a sette volte quella terrestre. Andiamoci dunque coi treni sottomarini, viviamoci dunque in case sottomarine, spostiamoci in automobili e tassì sottomarini: per i nostri weekend ecco l’albergo Atlantis, un incanto di comodità riunite nei giardini del mare”. #
come molti sanno i polpi decorano l’esterno delle proprie tane con resti di cibo, pietre, pezzi di vetro e varie cose che trovano sul fondo del mare. il risultato è qualcosa che ad alcuni ricorda un giardino e a me camera mia. perché i polpi lo facciano, se con reali intenti decorativi o semplicemente per nascondere la tana, non è dato saperlo, visto che è più facile entrare nel cervello di una femmina umana che in quello di un cefalopode. sta di fatto che lo fanno e ci perdono anche del tempo, il che farebbe pensare a un atto consapevole. per alcuni è l’ennesima conferma della misteriosa intelligenza aliena del polpo, anche se un amico pescatore mi ha detto che a lui questi cosiddetti giardini in realtà lo aiutano a individuare la tana del polpo – quindi, amici con i tentacoli, fate molta attenzione. la storia dei giardini dei polpi venne raccontata una volta, molti anni fa, a un bambino inglese in vacanza in sardegna. alcuni anni dopo ci scrisse una canzone che faceva così: mi piacerebbe essere sul fondo del mare, nel giardino dei polpi, nascosti nelle loro grotte nessuno ci troverà mai.
e poi ci sarebbe anche un’altra leggenda che invece riguarda tellaro, un borgo vicino la spezia, nel 1600 roccaforte ambita dai pirati. si dice che una notte del 1660 gli abitanti dormissero tranquillamente mentre venivano attaccati dai pirati saraceni, quando un un polpo gigante emerse dal mare e si attaccò con i tentacoli alla fune della campana della chiesa. il suono delle campane svegliò gli abitanti che scacciarono i pirati. per questo motivo il polpo è diventato il simbolo di tellaro e un’iscrizione sulla chiesa recita “Saraceni mare nostrum infestantes sunt noctu profligati quod polipus aer cirris suis sacrum pulsabat”.
nella prossima puntata: leggende marine sarde che non esistono, la colonna sonora degli abissi e la ricetta perfetta per il polpo con le patate.
Una risposta su “I giardini del mare e altre storie, ovvero: noi ci salutiamo ora, realtà, perché magari dopo non ci vediamo”
arriveranno!