Eppure ci dev’essere un livello di sofferenza superiore, qualcosa di peggio che vivere, qualcosa di peggio del dolore. Io sento, quando mi obbligo a ingoiare quest’aria che non vorrei ingoiare, che forse non vivere è peggio che vivere; e che pensare il contrario è solo una consolazione. Vivere, è dolore; smettere di vivere, è dolore; ma anche non essere ancora nati, chissà, forse è dolore. E da qualche parte gli increati pensano: beati loro, che sono vivi e devono soffrire meno di noi, perché è possibile che esistano modi di non essere peggiori di questo essere.
(cartolina di auguri di compleanno scritta per una nipotina di otto anni)