ho preso gli ultimi titoli dalla home di ler*io perché pare sia la satira italiana. una roba deprimente che manco lo zio boomer che fa le battute stupide e innocue mentre guarda il telegiornale dopo pranzo. non è satira, ma almeno facesse ridere. non fa ridere, ma almeno fosse satira. insomma ma che cazzo di roba cringe è?
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(questa è interessante perché, oltre a non far ridere ovviamente, è anche in ritardo sulla realtà: l’hanno fatto davvero, più volte)
non so, che considerazione farne? forse la satira è come l’opera, un’arte morta, portata avanti da alcuni fanatici disperati e seguita da altri fanatici disperati (come me) che passano il tempo a lamentarsi di quanto il livello sia basso (cosa non sempre vera, nel caso dell’opera).
ma il livello della satira mi pare quello dell’accanimento terapeutico. quindi che farne? boh, forse semplicemente non occuparsene, dimenticarsene, continuare ad annuire e sorridere quando una persona che conosci ti cita un titolo di lerc’o, magari nascondere l’imbarazzo e accennare un sorriso che assomigli vagamente a una risata, e poi andare avanti come se niente fosse.
io ho preso lerc*io come esempio perché è famoso e seguito, se ci sono realtà satiriche meritevoli e underground, non le conosco e mi dispiace.
vabbè insomma, basta con questa mondanità, torniamo a occuparci di cose serie.
i funghi e i licheni.
6 risposte su “lo stato della satira in italia. ovvero: del cringe”
Proprio in questi giorni mi domandavo che fine avesse fatto la satira in Italia. Su internet ho trovato una pagina con tantissime interviste a giovanissimi che rispondono alla domanda su cosa sia la satira, e moltissimi dicono che in Italia non c’è satira, che c’era anni fa ma ora non c’è più, e se ne dispiacciono. E parlo di 20 enni
ma forse i 20enni non l’hanno proprio conosciuta la satira, hanno nostalgia di qualcosa che non hanno manco vissuto (che, mi dicono, è un fenomeno diffuso tra i 20enni). non so, per me potrebbe essere davvero come un’arte morta, ci possiamo dispiacere, ma sempre morta è. direi “in italia” ma prima per curiosità mi son fatto un giro in siti americani e dio santo, non è che siano messi tanto meglio. cioè meglio di lerc?o sì, questo è ovvio. ma poco di più praticamente. forse non abbiamo più bisogno di satira.
Ah guarda io sono rimasta ferma a Cuore
Pensavo avessi selezionato accuratamente i titoli peggiori per dimostrare qualcosa, dunque sono andato sul sito di lercio (si può dire?) e no, non hai selezionato, sono in effetti gli ultimi articoli. Oltretutto ho controllato su Facebook e ho scoperto che sono anche molto popolari; alcuni hanno oltre 25mila like. Considerazioni? Non ne ho idea nemmeno io; di sicuro si può dire che lercio è imbarazzante ma ha successo, però non ne farei un discorso generale sulla satira. Io credo sia sempre necessaria, certo non necessaria come l’acqua, il cibo, le cure sanitarie, ma comunque importante. Forse la satira di oggi sono i meme. Il format di lercio, per quanto abbia ancora successo e popolarità (quindi soldi, ego e scopate agli autori) è semplicemente vecchio e fatto male. Non so, è come miss Italia o il festival di Sanremo, qualcosa di desueto e mediocre allo stesso tempo, impossibile da rinnovare per definizione (un po’ come dici tu dell’opera). Ma questo non significa che la satira non serva, forse ha preso solo altre forme. Alla fine booh!! E ora parliamo di funghi e licheni!
se i meme sono satira mmm boh, la questione diventa complessa e noios – ma appunto, parliamo di funghi e licheni
ad es. ora stavo guardando come far crescere i pleurotus sui tronchi, pare che il pioppo sia l’ideale https://www.misterfunghi.it/blog/come-coltivare-funghi-su-tronchi-di-legno-con-micelio-fresco/ le altre volte ho comprato i classici “pani” ma è molto più divertente farli crescere direttamente sui tronchi.
oppure c’è l’alternativa: far crescere i pleurotus NEI PANNOLINI USATI https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21474296/