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Piano di riconversione dei ricchi

Che ce ne facciamo dei ricchi? Ora, è chiaro che sono completamente inutili per le società. Sono pazzi accumulatori compulsivi, sfruttatori e inquinanti per il pianeta. Ma potrebbero essere utili? Quando un oggetto mi sembra inutile, invece di buttarlo, preferisco immaginargli una seconda vita, un nuovo utilizzo, restando fedele al principio di Riduci, Riutilizza, Ricicla. Proviamoci con i ricchi.

Conversione in biocarburante. È la soluzione più ovvia: potrebbero essere usati per alimentare stufe. Oppure come compostaggio umano, cioè trasformarli in fertilizzante per i terreni agricoli, contribuendo simbolicamente ma anche letteralmente a nutrire la società che hanno sfruttato. Contro: i ricchi sono tanti ma non tantissimi, quindi usare l’1% della popolazione come compost o fertilizzante alla lunga non è una soluzione.

Usarli come balle per funghi. I ricchi verrebbero compressi in balle assieme a una miscela di cellulosa e denaro triturato. I funghi poi sarebbero inoculati nel substrato e lasciati in ambienti umidi e ombreggiati. Ogni ricco potrebbe produrre decine di raccolti, rigenerandosi più e più volte e chiudendo un ciclo che trasformerebbe il superfluo in nutrimento reale.

Pale eoliche umane. Mettendoli in equilibrio uno sopra l’altro, dopo ore di allenamenti di ginnastica artistica e arti circensi, potrebbero costituire delle pale eoliche umane per generare energia dal vento. Alternativa: convertirli in pannelli solari modificando la pelle in modo da rendere possibile la fotosintesi, quindi disporli sui tetti per accumulare la luce solare e convertirla in energia.

Generatori umani. Siccome di solito sono in salute e hanno spesso personal trainer che li tengono perfettamente in forma, i ricchi si potrebbero collocare in apposite centrali ciclistiche su cyclette collegate a generatori per alimentare le città. Le lacrime e il sudore prodotti, che contengono sali minerali, potrebbero essere estratti e impiegati in agricoltura per arricchire il terreno, favorendo una fertilizzazione naturale e sostenibile. È un esempio di economia circolare.

Capitalocene park. È un parco tematico dove i ricchi, simili a dinosauri estinti, sono esposti in una riproduzione artificiale del mondo che loro stessi hanno creato. Il parco ospiterebbe scenografie iperrealistiche con grattacieli, yacht di lusso e ville esclusive, come se fossero rarità da osservare in uno zoo futuristico. I ricchi-sauri sarebbero separati dal resto della società, dopotutto come piace a loro. Per evitare interazioni troppo ravvicinate sarebbe severamente vietato lanciare cibo o denaro per attirare i ricchi verso le reti di sicurezza. Il parco rappresenterebbe un’occasione di riflessione e intrattenimento anche per i più piccoli.

Lavori estremi. Sempre sfruttando la loro buona forma fisica, potrebbero essere usati come stuntman nelle scene più pericolose dei film, risparmiando sugli effetti speciali. Ad esempio: cadere da grattacieli, scappare da esplosioni o lanciarsi da un aereo senza paracadute. Potrebbero lavorare anche come artificeri per smantellare mine antiuomo o esplosivi lasciati in zone di conflitto. Inoltre, potrebbero essere sfruttati per lavori di recupero in ambienti ad alta radioattività, come attori di snuff movie o nell’agricoltura come spaventapasseri umani.

Droghe. Poteva mancare la droga? Si potrebbero estrarre dai loro corpi componenti per produrre sostanze psicotrope come la DMT, presente naturalmente nel fluido cerebrospinale umano e in altre parti del corpo. C’è anche l’aspetto divertente di poter dire “oh, mi sono fumato Mark Zuckerberg! Che trip!” o “Prova questo estratto di Jeff Bezos, è potentissimo”. Contro: considerata l’origine della sostanza è alta la probabilità di bad trip.

 

Una risposta su “Piano di riconversione dei ricchi”

si potrebbe anche ricavarne pelli per farne soprabiti aztechi, ma dato che solo il diciamo 3% dei ricchi restanti potrebbe permettersi le pelli dell’1% dei più ricchi, poi anche quel 3% verrebbe a sua volta scuoiato per averne ulteriori pelli che però solo diciamo il 9% dei ricchi restanti… etc. etc. esponenziando scuoiati e scuoiandi fino a rimanere con un unico povero al calduccio tra n copertine azteche ricavate da n pelli di n ricchi scuoiati anche se va detto che alla fine di solito ci si accontenta di un 10 massimo 20% di ricchi scuoiati che però tutto considerato è comunque troppo poco perché stringi stringi il problema il vero problema è la bontà o che poi è lo stesso la troppa bontà.

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