non potendo, almeno per ora, viaggiare nello spazio, alcuni membri del collettivo sono partiti in missione alla ricerca di forme di vita intelligente nei dintorni.
è andata così: erano finiti l’aglio e gli spaghetti e bisognava anche ritirare soldi, la macchina è rotta e questa non è solo una splendida occasione per muoversi esclusivamente a piedi ed esplorare, ma anche per cercare forme di vita interessanti e a noi affini.
da casa al supermercato non vediamo nessun umano, giusto qualcuno che sfreccia veloce in auto e che non è possibile nemmeno identificare con precisione. camminiamo circa un quarto d’ora. a un certo punto incontriamo dei cani che vivono in un cortile minuscolo perennemente all’ombra, caratterizzati da un’assenza di segnali di socialità e interazione. non riusciamo a stabilire nessun contatto positivo. il problema non è che apparteniamo a specie diverse, ma la condizione ambientale e fisiologica che potrebbe aver ridotto le capacità cognitive e relazionali degli esemplari osservati. abbaiano e ringhiano.
arrivati al supermercato incontriamo degli homo sapiens, quasi tutti sopra i 70 anni, alcuni forse vicini ai 90 e prossimi alla fine del ciclo vitale. la locomozione appare rallentata, con movimenti trascinati e una coordinazione motoria ridotta che suggerisce un declino fisiologico. scarse interazioni tra i soggetti osservati. alcuni osservano l’olio in offerta, forse affascinati dal suo colore dorato.
unica eccezione la cassiera, un esemplare solare e simpatico, perfettamente inserita nel sistema capitalista ma sempre sorridente, molto gentile, capace di esclamare con gioia una cifra come 4.70 come se fosse la cosa più entusiasmante del mondo. scambiamo alcune parole con lei relative all’acquisto e al conseguente pagamento dei prodotti, ma nulla di più. comunicazioni minime e strettamente funzionali e un limitato uso di comunicazione non verbale tramite sorrisi al momento del commiato. resta sorprendente l’energia vitale della cassiera. si rendono necessari studi approfonditi su questa forma di vitalità in un ambiente così ostile.
usciti dal supermercato, di nuovo non vediamo nessuno. l’ambiente circostante appare pressoché privo di attività biologica visibile. sembra un pianeta poco abitato o un luogo dove è avvenuta una catastrofe di qualche tipo, e invece è solo il Piemonte. l’assenza di individui in transito suggerisce le caratteristiche di un ecosistema a bassa densità abitativa. forse i pochi abitanti vivono reclusi nelle loro case e, quando escono, si spostano esclusivamente in automobile, riducendo al minimo l’interazione diretta con l’ambiente esterno. è probabile che abbiano vissuto così per tutta la vita, concentrati sul lavoro e sull’accumulo di denaro, e ora si trovano a spenderlo.
ogni tanto ci sembra di vedere qualcuno in lontananza, ma velocemente entra in un edificio o sale su un’automobile. percorriamo una lunga salita per arrivare all’ufficio postale dove ritirare i soldi. ancora non incontriamo nessuno. da una finestra sentiamo una voce che potrebbe essere umana: qualcuno sta parlando, ma non riusciamo a decifrare cosa dice. potrebbe trattarsi anche di un’intelligenza artificiale.
mentre camminiamo, ci viene il dubbio di essere noi stessi controllati da un’intelligenza artificiale. chi ha programmato i passi che facciamo? sono davvero spontanei, casuali? oppure ogni passo è previsto, parte di un disegno più grande che sfugge alla nostra comprensione? forse i nostri piedi seguono traiettorie che crediamo accidentali, ma che in realtà rispondono a un ritmo nascosto, a una coreografia invisibile. ci rendiamo conto che anche deviando, non faremmo altro che confermare questo ordine prestabilito, questo intreccio di possibilità nel tessuto della realtà. consapevoli di tutto questo, e un po’ spaventati, andiamo avanti.
nei pressi delle poste incontriamo un canide molto simpatico con cui stabiliamo un vero contatto. manifesta un comportamento altamente sociale e orientato all’interazione. sembra felice di vederci. salta, percorre brevi traiettorie di corsa circolare, ci lecca la mano attraverso la recinzione perimetrale e si fa accarezzare, poi abbaia eccitato. sembra una creatura intelligente e molto socievole. data la rarità di interazioni spontanee con altre forme di vita incontrate durante la missione, l’evento viene classificato come significativo. dopo il completamento dell’operazione di prelievo fondi al terminale automatico, viene effettuata una seconda interazione con il canide, prima di riprendere la fase di rientro alla base dove prepareremo gli spaghetti aglio e olio.
lungo il tragitto, in quella che sembra un’abitazione, osserviamo panni stesi al sole, presumibilmente in fase di essiccazione. la varietà degli indumenti potrebbe suggerire la presenza di entità umane nell’area, ma non si rilevano corpi biologici né segnali acustici riconducibili ad attività umana. per quanto ne sappiamo potrebbero anche essere morti, il che rende impossibile determinare se si tratti di un insediamento attivo o di un edificio abbandonato.
lungo la discesa ancora nessun contatto con entità umanoidi identificabili. è ipotizzabile che in epoche precedenti il transito pedonale fosse più diffuso, il che forse rendeva più facile socializzare. l’attuale configurazione comportamentale indica una preferenza per il confinamento prolungato all’interno di strutture abitative o per il trasferimento esclusivo mediante veicoli motorizzati, riducendo al minimo la presenza umana nell’ambiente esterno.
nota: e se il problema fosse l’aria non più respirabile?
arrivati a valle ripercorriamo la salita per tornare in cima alla collina sempre senza vedere nessuno. o meglio: c’è una donna su un balcone che sembra esporsi alla radiazione solare invernale. la postura rilassata e l’assenza di segnali di interazione attiva suggeriscono uno stato di inattività o di termoregolazione passiva. la distanza e il contesto impediscono l’instaurarsi di un contatto diretto, rendendo impossibile una valutazione più approfondita del livello di responsività dell’individuo.
rapporto finale del collettivo:
gli obiettivi della missione erano il procacciamento di risorse essenziali (aglio, spaghetti) e inessenziali (denaro contante) e la rilevazione e analisi di forme di vita intelligente nel raggio d’azione.
non è andata benissimo.
l’umanità locale, caratterizzata prevalentemente da individui in età avanzata, sembra prediligere la mobilità isolata e il ritiro in ambienti chiusi. possibile strategia di sopravvivenza oppure rito sociale incomprensibile? non l’abbiamo capito. non si esclude l’ipotesi di una progressiva dismissione delle dinamiche di socialità tradizionalmente associate alla specie, in una sorta di regressione.
la cassiera e il cane rappresentano, ad oggi, le forme di vita più accoglienti e comunicative incontrate dal collettivo nella missione esplorativa in questo angolo del pianeta.
fine del rapporto.
2 risposte su “Esplorazione alla ricerca di forme di vita intelligente”
I sorrisi e la vitalità della cassiera potrebbero essere una messinscena frutto del sistema capitalista
vero. effettivamente determinare quali comportamenti fossero autentici ha rappresentato una delle sfide più complesse nell’esplorazione. però siamo sicuri del cane.